Il 2021 ha confermato la centralità del progetto casa tra le priorità degli italiani. E ha anche lasciato intendere che è stata sufficiente una piccola spinta agevolativa per far sì che gli under 36 fornissero un contributo decisivo alla ripresa del comparto, spingendo i volumi di domanda verso nuovi livelli più elevati.

A sostenerlo è l’ultima Bussola Mutui CRIF, aggiornata al quarto trimestre dello scorso anno, che si è soffermata sugli effetti delle azioni messe in campo dal governo a sostegno dei mutui per i giovani, con facilitazioni sui tassi e sulle spese del mutuo e con garanzie statali CONSAP che permettono di finanziare l’intero prezzo di acquisto dell’immobile fino a 250.000 euro.

Come cambia la domanda di mutui

Nel quarto trimestre 2021 – afferma la Bussola – i mutui per acquisto casa hanno pesato per il 78% di tutti i mutui richiesti, contro il 50% del quarto trimestre di un anno prima. Parallelamente osserviamo il declino delle surroghe, che nel quarto trimestre 2021 sono calate al 17% del totale, per il valore più basso dal primo trimestre del 2014.

In questo scenario, un ruolo decisivo è evidentemente svolto dagli under 36, che hanno trainato la domanda del mutuo arrivando a spiegare il 42% delle richieste totali, contro il 22% medio registrato nel 2020.

A sua volta, il crescente peso della componente di richiedenti con età inferiore ai 36 anni spinge al rialzo sia la durata media delle operazioni (il 41% delle richieste ha un’estensione oltre i 26 anni) sia l’importo medio domandato (142.797 euro, il valore più alto degli ultimi dieci anni).

Quanto costa un mutuo

Naturalmente, a spingere al rialzo la domanda di mutui casa sono anche le condizioni economiche particolarmente favorevoli. Di fatti, la media dei migliori spread di offerta delle banche nella parte finale del 2021 è rimasta in prossimità dei minimi storici: per un mutuo di 140.000 euro, della durata di 20 anni, su valore dell’immobile pari a 220.000 euro, lo spread è dello 0,9% per i mutui a tasso variabile e dello 0,2% per i mutui a tasso fisso, che oggi assorbono circa il 95% del totale.

Concludiamo infine con uno sguardo all’andamento delle compravendite residenziali, cresciute nel terzo trimestre del 21,9% rispetto al terzo trimestre 2020. La crescita è comunque inferiore rispetto allo straordinario + 73,4% che era stato registrato nel secondo trimestre 2021, in quanto i dati del terzo trimestre 2021 hanno subito il confronto con quelli del terzo trimestre 2020, periodo nel quale si erano concentrate numerose compravendite immobiliari slittate durante la prima parte dell’anno a causa dell’inizio della pandemia.

La crescita delle compravendite per i primi 9 mesi del 2021 risulta essere superiore del 43,1% rispetto ai primi 9 mesi del 2020.

Condividi