Tra il 2022 e il 2023 i tassi sui mutui casa sono continuati a salire di buon ritmo, rendendo sempre più elevato l’importo delle rate.
Lo scenario non è, d’altronde, inatteso. Come buona parte delle banche centrali nel resto del mondo, anche la BCE sta facendo fronte a un’inflazione pericolosamente elevata e al conseguente aumento dei prezzi. Il tutto, in un contesto in cui la crisi energetica da tempo esplosa e la situazione geopolitica internazionale con la guerra in Ucraina non suggerisce niente di buono per l’economia del vecchio Continente.
Dinanzi a questo contesto, la BCE ha più volte inasprito i tassi di interesse, contribuendo a generare rialzi nei tassi dei mutui e, conseguentemente, un aumento dell’importo delle rate. Insomma, chi ha già in ammortamento un mutuo a tasso variabile è probabile che debba accettare il fatto che l’importo delle rate subirà ulteriori aumenti. Ma che dire dei nuovi mutuatari? È meglio puntare sul fisso o sul variabile?
I mutui a tasso fisso convengono ancora
Una cosa è certa: chi si avvicina oggi alla stipula di un mutuo lo fa con un probabile rimpianto di non averci pensato prima, visto e considerato che i tassi a cui si concludono le operazioni di finanziamento sono molto più elevati di quelli di uno o due anni fa.
Tuttavia, questo non solo significa che non è il caso di ritardare la transazione di acquisto con mutuo, ma nemmeno disdegnare il tasso fisso a cui la maggior parte dei mutuatari ha puntato con fiducia negli scorsi anni e che oggi viene invece visto con maggiore sospetto.
Oltre all’evidenza che oggi i tassi fissi sono ben inferiori all’andamento dell’inflazione, vi è la contemporanea possibilità di osservare un orientamento più favorevole da parte delle banche, che hanno adottato una strategia creditizia mediamente più confortante sul tasso certo, con un livello di spread sull’IRS che in molti casi è dato addirittura in contenimento rispetto a quanto non fosse possibile osservare nei periodi precedenti.
A ciò si aggiunga, evidentemente, che il tasso fisso è la soluzione più coerente per tutte quelle persone che hanno una spiccata avversione al rischio, e che dunque ritengono preferibile porsi al riparo dalle turbolenze di mercato anche a costo di congelare il proprio mutuo a condizioni economiche che potrebbero essere momentaneamente meno convenienti rispetto a quelle del variabile.
In ogni caso, ricordiamo in conclusione di questo breve approfondimento sui tassi dei mutui casa nel 2023, che rimarrà pur sempre percorribile l’opportunità di rinegoziare il proprio mutuo o di procedere con una surroga: il trasferimento presso altra banca, alla ricerca di condizioni economiche più competitive, potrebbe coincidere anche con il passaggio ad altra forma tecnica di tasso, qualora le convinzioni del titolare del finanziamento dovessero cambiare.